Comunicare la matematica: chi, come, dove, quando e, soprattutto, perchè?!

Silvia Benvenuti; Roberto Natalini

Matematica, Cultura e Società. Rivista dell'Unione Matematica Italiana (2017)

  • Volume: 2, Issue: 2, page 175-193
  • ISSN: 2499-751X

Abstract

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According to the European Charter for Researchers «all researchers should ensure [...] that the results of their research are disseminated and exploited, e.g. communicated, transferred into other research settings or, if appropriate, commercialised ...». Therefore, it's part of the researchers' mission to raise the general public awareness with respect to science. This need is further emphasized by a survey of Eurobarometer 2010: society is strongly interested in science but, at the same time, is often scared by the risks connected with new technologies. Moreover, irrational attitudes towards science are prompted by a broad scientific illiteracy. The result is a remarkable distance between the community of scientists and the society at large. Mathematics, in this context, has a peculiarity: on one hand, it is seen as less ``dangerous'' than other sciences, as it is not directly related to current issues perceived as controversial and potentially risky (for example, Ogm or nuclear power). On the other hand, however, too often it is seen as a dry, cold discipline, very far from everyday life, with results determined by who knows millennia ago, and not susceptible of review. One more reason to communicate it. In a time when innovation, technological progress and, ultimately, the well-being of a society depend decisively on the mathematical culture that this society can express, the widespread ignorance of the basics of mathematics is politically, socially and culturally dangerous: raising the percentage of people who dominate at least its basics can be an important engine to accelerate the transition to an authentic ``knowledge society''.

How to cite

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Benvenuti, Silvia, and Natalini, Roberto. "Comunicare la matematica: chi, come, dove, quando e, soprattutto, perchè?!." Matematica, Cultura e Società. Rivista dell'Unione Matematica Italiana 2.2 (2017): 175-193. <http://eudml.org/doc/290451>.

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abstract = {È matematicamente certo. Fate l'ipotesi che voi siate matematici e il vostro partner sia, per esempio, neurochirurgo. Vi presentate a cena, con un gruppo di nuovi amici. Fate quattro chiacchiere e dopo un po' viene fuori che siete un ricercatore in matematica. Un attimo di sconcerto, sguardi di divertito stupore, e poi vi chiedono: «ma perché, cosa c'è da ricercare, in matematica?» Guardandosi tra loro, insistono: «non è già tutto scoperto?» E sicuramente almeno uno affermerà, con orgoglio: «io, la matematica, non l'ho mai capita!» Ma il peggio è che, mentre voi cercate di spiegare cosa mai giustifichi il vostro, peraltro misero, stipendio, i commensali scopriranno la professione del vostro partner. Fine dei vostri tre minuti di protagonismo: con sguardo stavolta sognante, il vicino di tavola si rivolgerà alla vostra metà, innanzi tutto convinto di essere in grado di intavolare una conversazione su argomenti di comune interesse, poi mentalmente calcolando il suo stipendio assolutamente rispettabile, per poi perdersi definitivamente dietro al fascino che il camice bianco evoca nella mente di chiunque. Voi scomparirete inesorabilmente, a far compagnia a ricordi tendenzialmente sgradevoli di numeri, equazioni, formule e simili inutilità. Insomma, nell'immaginario comune, il medico è un'attrazione, il matematico è un nerd. Sottili varianti si possono ottenere sostituendo a vostro piacimento ``neurochirurgo" con ``ingegnere elettronico", ``magistrato", ``architetto'', ``promotore finanziario'', ``biologo marino'' e, addirittura, ``fisico''. C'è poco da fare, esiste un problema di rappresentazione della matematica e dei matematici nell'immaginario popolare, ed è un problema serio. In questo articolo ci proponiamo di chiarirne i termini, provando anche a esplorare possibili soluzioni. Purtroppo, anche alla fine di questo articolo, non sarà ancora chiaro se queste esistano: in caso positivo, però, sappiamo già che certamente non saranno uniche!},
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ER -

References

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